Quante volte è capitato di leggere affermazioni più o meno sensazionalistiche, seguite dalle magiche parole “lo dice la scienza”?
Chi è questa “scienza”? Cosa si intende veramente?
Quando si parla di scienza bisogna sempre stare molto attenti alla FONTE che si cita, perché se è vero che di alcune ci si può fidare tranquillamente, da altre è bene tenersi a distanza.
Un piccolo vademecum.
– STUDIO PUBBLICATO da una rivista scientifica autorevole. Fonte più affidabile. Qualcuno ha fatto degli studi e ha scritto un articolo. Dopo essere stato esaminato da altri esperti (PEER REVIEW), questo è stato ritenuto metodologicamente corretto e quindi pubblicato su una rivista scientifica.
– STUDIO IN PRE-PRINT. Qualcuno ha fatto degli studi e ha scritto un articolo. Ancora prima di essere esaminato da altri esperti, viene pubblicato su internet in quanto l’autore ritiene che contenga informazioni utili per il resto della comunità scientifica. Affidabilità da verificare.
– STUDIO PUBBLICATO DA UNA RIVISTA PREDATORIA: Immondizia totale, da evitare; a differenza di quelle scientifiche, le “riviste predatorie” pubblicano letteralmente qualsiasi cosa purché si paghi. Al link [1] è disponibile un elenco di riviste predatorie e quindi da evitare.
– COMUNICATO DI UN’AZIENDA: Attendibile per i dati, meno per le conclusioni. Un’azienda fa degli studi per indagare se un certo farmaco da loro prodotto funziona e fa poi un comunicato in cui annuncia i risultati. Le aziende non possono mentire sui loro comunicati, quindi in generale ciò che riportano è vero. Ma c’è un ma. Presentandoli bene, le aziende fanno spesso in modo che dei risultati modesti sembrino eclatanti.
– REPORT DI UN’AGENZIA GOVERNATIVA. Le agenzie governative in generale hanno accesso a moltissimi dati di elevata qualità e quindi ciò che dicono è da considerarsi attendibile. Inoltre tendono a presentare i risultati per quello che sono, senza toni eccessivamente ottimisti o inutilmente pessimisti.
– “Eh, MA L’ESPERTO DICE CHE…”
Dipende.
Un virologo che parla di meccanismi molecolari di infezione? Attendibile, a meno che non ci siano studi che lo contraddicono.
Un infettivologo che parla di evoluzione virale e varianti? Non malissimo, ma si può trovare di meglio, tipo uno studioso di genomica.
Un economista che parla di andamenti epidemiologici? Nessuna attendibilità.
Personaggi vari senza competenze scientifiche specifiche che millantano di essere a conoscenza di segreti e di scoperte sensazionali? Nessuna attendibilità; il loro scopo è solo la ricerca di visibilità e, per solito, di monetizzarla.
Il vincitore di un premio Nobel? Dipende. Se parla del suo argomento probabilmente è attendibile, a meno che non ci siano studi che lo contraddicono.
Un autoproclamato candidato al Nobel? No. Già il titolo è inventato, figuriamoci quello che dice.
[1] https://predatoryjournals.com/journals/
–
Credits: @Biologi Per La Scienza
Biologi per la Scienza | Facebook
http://www,biologiperlascienza.it/
https://www.danilosaccoautore.com/2020/10/29/la-disinformazione-ai-tempi-di-internet-estratto/